Ticino 2009, una conferma annunciata …

Vi piacciono i vini fruttati, fragranti, con concentrazioni equilibrate e tannini vellutati, dinamici, con affinamenti non invadenti e ben integrati nella struttura ?

Bene, questo è lo stile che troverete nei Merlot 2009 del Canton Ticino. Questa potrebbe essere la sintesi e il filo conduttore della presentazione ufficiale dell’annata 2009. Un’annata che ha posto in alto l’asticella qualitativa, con un gran numero di bottiglie che hanno saputo mantenere le ambizioni in loro riposte. Diverse sono le eccellenze che sanno entusiasmare, mentre poche sono le defezioni.

Come oramai ben sapete il Ticino è l’unico cantone svizzero di lingua italiana e si sviluppa a sud delle Alpi, godendo di un clima mite e ben protetto dalla catena alpina. La grande maggioranza dei circa 1000 ettari di vigneto sono terrazzati e sparsi nei vari distretti del cantone (Malcantone, Mendrisiotto, Luganese, Locarnese, Bellinzonese e 3Valli), sono occupati principalmente dal merlot (80%) che da oltre 100 anni è stato scelto per rappresentare al meglio il nostro territorio. Purtroppo una parte delle vigne collinari sono a rischio in quanto situate in zona edificabile, per recuperare parte della superficie si è cominciato a impiantarle in zone pianeggianti con conseguenti limiti qualitativi.

Oltre alla vinificazione del merlot in bianco e ai rossi tradizionali prodotti esclusivamente con l’uso di vasche in inox, la produzione ticinese eccelle con cuvée ambiziose affinate per circa 18 mesi in barriques con un’alta percentuale di legno nuovo. Spesso il merlot è “aiutato” con appassimenti naturali (in pianta con il taglio del tralcio) o artificiali (su graticci stile Amarone). Spesso l’aggiunta di cabernet sauvignon o franc conferiscono al vino maggiore peso. Nelle migliori annate i vini più prestigiosi danno il meglio delle loro complessità solo dopo 5-6 anni dalla vendemmia, mentre consumandoli troppo giovani ne sminuiremmo il carattere.

I primi assaggi dalle botti di quest’annata sono datati autunno 2010 durante i nostri passaggi in cantina, ma soprattutto fanno riferimento ad Anteprima Ticino 2009, una degustazione da noi proposta a Meursault in Borgogna a cui erano presenti diversi produttori locali, enotecari e alcuni famosi bloggers. In quell’occasione si trattava di degustare dei campioni prodotti appositamente dagli amici produttori. Fu normale riscontrare qualche sbavatura nei vini (imbottigliamento, viaggio, elevazione in barrique in corso, …), interessante fu però scoprirne il potenziale e discutere con chi di vino ne sà molto, ma poco afferrato sul Ticino vinicolo. Questa degustazione ha fatto aumentare le nostre aspettative verso la presentazione 2009, attendendoci un’annata tra le più significative (con il 2005 e 2007) del decennio.

L’incontro di Lugano permette di conoscere l’élite della produzione ticinese, i vini da degustare sono molti sia essi bianchi o rossi. Il nostro obiettivo era quello di degustare il maggior numero possibile di rossi, i vini  più ambiziosi quelli in grado di trasmetterci il vero valore dei produttori.

La degustazione

Tenimento dell’Oro – Arzo

Sono due i Merlot Riserva prodotti dall’azienda, uno prodotto a La Prella (Genestrerio) l’altro ai Tenimenti dell’Or (Arzo). La Prella è un vino che gioca sulla finezza, di facile beva e con una bella aromaticità. La Riserva dell’Or è più complesso e rigoroso, un vino che già in altre annate abbiamo apprezzato molto: vigoroso, diritto e potente con una persistenza in progressione molto lunga. Lascia una lunga scia di freschezza.

Vini degustati : Merlot Riserva La Prella – Merlot Riserva dell’Ör

Amstutz – Gordola

Othmar Amstutz è un vignaiolo poco conosciuto, i suoi vini sono particolari tanto da uscire dagli schemi, magari non fatti a regola d’arte ma con un proprio stile. Mezzanotte è un merlot che nelle annate passate, alcune volte ci ha lasciati un po’ perplessi ma che in questa trova una propria dimensione. Un vino con un’acidità spiccata che ne modella una forma lineare, “crudo e freddo” con una connotazione vegetale rappresentata da erbe di montagna. Rosso 469 è un vino che conferma l’aspetto naif del produttore, rappresenta un assemblaggio di merlot di tre annate diverse: 2004, 2006 e 2009. Non sappiamo le percentuali, nè come sia nato, stà di fatto che ci sorprende in maniera davvero positiva. Bel naso, fresco, con intense note di frutta rossa, bocca tonica e scattante e con una bella progressione delle sensazioni. Finale molto lungo. Speriamo non sia una meteora e attendiamo la conferma delle prossime annate.

Vini degustati : Mezzanotte – Rosso 469

Avra  – Castel San Pietro

Colle d’Avra Barrique non è tra i più diffusi ma è un vino che negl’ultimi anni ha saputo ritagliarsi il proprio spazio tanto da essere apprezzato anche in annate difficili come il 2008. Nel bicchiere è tra i più intensi di colore ciò che presagisce una ricca struttura, è avvolgente, carnoso. Un vino che conferma grandi progressi, anno dopo anno. Ci è piaciuto davvero tanto!

Vino degustato : Colle d’Avra Barrique

Bally & Von Teufenstein – Vezia

Tre Api fu prodotto per la prima volta nel 2007 originato delle vigne piu vecchie (oltre 50 anni). È fresco, intenso e linerare, bella l’impronta speziata. Riserva Ernesto onora il fondatore della tenuta Ernst Otto Bally, unendo al merlot una grossa percentuale di cabernet sauvignon nell’ordine del 20/25 %. Il risultato dà un vino potente e denso, con una intensa progressione, ben modellato da una viva acidità.

Vini degustati : Merlot Riserva Tre Api – Riserva Ernesto

 

Brivio Vini – Mendrisio

Francamente i vini di Guido Brivio in quest’annata ci sorprendono per la brillantezza e per la capacità di aver già assorbito in buona misura l’affinamento in botte. Nessuna nota fumé coprente ma bensì un frutto di buona freschezza che ne avvantaggia la finezza  aromatica. Riflessi d’Epoca ha, come d’abitudine, un tannino vellutato supportato da un carattere che ne rende ancor più gradevole la beva. Platinum assomiglia molto al fratello minore amplificando maggiormente la struttura e le complessità. Anche se rafforzato da un appassimento delle uve trova energia che conferisce un bell’equilibrio.

I vini degustati : Riflessi d’Epoca – Platinum

Il Cavaliere – Contone

Alcuni mesi fà avevamo degustato con Roberto Belossi i vari merlot dalle singole botti apprezzandone la qualità dei tannini, la freschezza ed equilibrate strutture. Oggi l’unione di queste, conferma l’idea avuta allora, sintetizzando buone complessità, densità del frutto, equilibrio tannico, una viva acidità e una maturazione in botte ben integrata. Ormai una conferma!

Il vino degustato: Cavaliere Riserva

Chiodi – Ascona

Andrea e Giada Arnaboldi continuano la strada tracciata dal padre Fabio nella lavorazione delle uve merlot provenienti dalle Terre di Pedemonte (Locarnese). Ultima Goccia è l’ultimo nato della casa asconese, in questa fase pecca di gioventù evidenziando un finale leggermente duro, risulta di buona concentrazione e con una bella acidità. Niente timori, si farà con il tempo. Rompidée ha maggiori complessità, anche lui con qualche sbavatura giovanile, ma con un bel volume che racchiude una carica tannica vigorosa. Al momento emerge un po’ troppo il carattere fumé. Sono vini da lasciare maturare in cantina.

Vini degustati : Ultima Goccia – Rompidée

Angelo Delea – Losone

Un po’ ticinese, un po’ bordolese, molte sono le similitudini con i merlot della “Rive Droite”. Carato Riserva è un vino di valore, ben eseguito e di stile moderno. Frutta nera e note fumé caratterizzano l’impianto aromatico, è avvolgente e ricco di materia ciò che ci fà pensare ad un appassimento. Il finale ha eleganza e trova un bel equilibrio.

Vino degustato : Carato Riserva

Favino – Salorino

Simone Favini continua sulla strada tracciata a partire dall’annata 2006, i vini improntati sulla piacevolezza e la qualità aromatica. Vini non esageratamente strutturati ma con tannini maturi e vellutati. Vino di Gio è alla prima uscita, un assemblaggio “top secreet” di cui Simone non ha voluto svelarci la composizione. È immediatamente piacevole, fruttato e floreale, un vino non troppo complicato che però dà un bel piacere. Tradizione è, con l’aggiunta di nuove vigne, la nuova versione di quello che in passato era denominato Temporivo. Un vino sottile ma persistente, modellato da una fresca acidità dove sono evidenziate note minerali. Buon potenziale evolutivo.

Vini degustati : Vino di Gio –  Tradizione

Fuso Stefano – Gerra Piano

Stefano Fuso si occupa di viticoltura in proprio dalla metà degli anni ’90 quando ha acquisito alcune vigne a Cugnasco, terrazzamenti situati lungo la sponda destra del fiume Ticino. Le Cime, l’ispirazione è bordolese sia nell’assemblaggio (merlot 85%, cabernet sauvignon 5%, cabernet franc 5%, petit verdot 5%), sia nell’idea di concentrare gli sforzi su un solo vino importante. Gioca sulla finezza della struttura e sulla freschezza aromatica ma non senza un proprio carattere e una bella intensità. Molto apprezzato.

Vino degustato : Le Cime

Gialdi Vini – Mendrisio

Che dire ancora dei vini di Feliciano Gialdi ? Difficile trovare altre parole. Oramai le capacità dell’enologo Fredy De Martin sono consolidate, come pure quelle del Sassi Grossi. “Le Gros Cailloux”, come lo chiamano simpaticamente gli amici borgognoni, nelle migliori annate (2005, 2007 e 2009) sa competere anche con le migliori espressioni transalpine. È un vino che oggi fa solo trasparire un gran bel potenziale, dimostrando maturità, una solida stuttura tannica  e una bella tensione. Pensiamo che dimostrerà il meglio solo tra 3-4 anni, come confermato da una splendida bottiglia “targata 2005” stappata negli scorsi giorni. Più sofferta invece la dimostrazione dell’Arzo, non in splendida forma, un vino che però ha già saputo mostrare il proprio valore a Meursault.

Vini degustati : Arzo – Sassi Grossi

Daniel Huber – Monteggio

Stupenda annata da Daniel Huber. Vigneto di Castello introduce la gamma dei rossi, è un vino che apprezziamo molto specie nelle annate migliori, fresco nel frutto, morbido e carnoso. Nel Rebuh’s si nota una maggiore struttura data dall’assemblaggio bordolese (merlot 80%, cabernet sauvignon, franc e petit verdot), ricco in tannini e con una forte spinta. Manca d’equilibrio ma niente paura. Un applauso al Montagna Magica, un vino di razza e di spessore, da scoprire piano piano. Uno dei migliori assaggi in assoluto.

Vini degustati : Vigneti di Castello – Rebuh’s – Montagna Magica

Klausener – Purasca

Dopo un 2008 un po’ così così eccoci di nuovo pienamente soddisfatti dei vini di Fabienne ed Eric Klausener. Un Rosso di Sera già in palla e immediatamente pronto al consumo, ha equilibrio, aromi invitanti ed eleganti tannini, tutto quanto si richiede a un ottimo vino da gastronomia. Dopo un anno di pausa (non prodotto nel 2008 per ovvii motivi) ecco di nuovo il Gran Risavier nella sua veste migliore. Intrigante e profondo, dà alla bocca forza e profondità, diamogli il tempo necessario per maturare. Gran vino!

Vini degustati : Rosso di Sera – Gran Risavier

Kopp von Der Crone Visini – Barbengo

Senza paura di ripeterci, ecco un altro gran bel ricordo della degustazione, Scala esalta con note fragranti, la freschezza, l’equilibrio e la finezza; niente di troppo ma non manca niente. Balin è un’altro dei vini preferiti, per riassumerlo basta il commento di Giorgio “un decatleta, forte ma allo stesso tempo agile e veloce”.

Vini degustati : Scala – Balin

Fratelli Meroni – Biasca

Marco e Vincenzo Meroni oramai non ci stupiscono più e, benchè la produzione sia molto ristretta, sono in grado di produrre una gamma di ottimo livello. I vini che spiccano maggiormente sono Pergola Riserva (ex Biasca Riserva) e Rampèda. Pergola Riserva (prende il nome dal tipo d’impianto della vigna) ci offre tanta energia e vigore, un vino con una solida spina dorsale che da profondità. Rampèda è una singola vigna, ripida e terrazzata situata all’imbocco della Valle di Blenio (regione 3Valli), ha similitudini caratteriali con il cugino, benchè sia più potente e pieno. Al momento, in entrambi i vini risultano ben equilibrate le sensazioni date dall’elevazione in legno (barriques 100% nuove). Il risultato conferma i continui progressi di questi due appassionati vignerons biaschesi, che fanno della viticoltura un puro hobby.

Vini degustati : Pergola Riserva – Rampèda

Moncucchetto – Lugano

L’azienda Moncucchetto di Lisetta e Nicolò Lucchini opera sui colli che circondano Lugano, uno splendido ambiente arricchito dalla nuovissima cantina progettata da Mario Botta. Ora non manca niente, vigne di merlot di 40 anni e una struttura tecnica moderna. Il risultato riassume perfettamente l’andamento dell’annata, il loro Moncucchetto Riserva ha carattere, è strutturato, asciutto, maturo nei tannini e brillante.

Vino degustato : Moncucchetto Riserva

Mondò – Sementina

Forse negli ultimi anni Giorgio Rossi ha modificato qualche cosa nelle sue vinificazioni, infatti il Ronco dei Ciliegi sembra necessitare di maggior tempo per esprimersi, ma poi, come dimostra un gran bel 2007 recentemente degustato, sa dare pregevoli soddisfazioni. Il vino è appena stato imbottigliato, soffre sul finale ma dimostra un bell’equilibrio tra volume ed acidità, una ricchezza che si somma a tannini di qualità, fattori che fanno ben sperare in un bel futuro.

Vino degustato: Ronco dei Ciliegi

Monti – Cademario

La famiglia Monti è presente nella viticoltura ticinese fin dagli anni ’70, quando si sono installati sui ronchi di Cademario nel Malcantone. La loro idea, fin dall’inizio, fu quella di evidenziare la morbidezza dei tannini sostenuti da una bella struttura. Questo carattere è perfettamente evidenziato in questo millesimo. Malcantone Rosso dei Ronchi (un assemblaggio tra merlot 80%, cabernet sauvignon, franc, diolinoir, e carminoir) introduce quanto sia la bontà dell’azienda: elegante con tannini suadenti, un bel profilo aromatico e un equilibrato affinamento. Un vino armonico. Canto della Terra espone questi concetti in maniera ancor più fragorosa associando maggior vigore e concentrazione, il tutto nei limiti di un perfetto equilibrio. Un vino con un grande  futuro davanti.

Vini degustati : Malcantone Rosso dei Ronchi – Canto della Terra

Rubio Muscino – Mendrisio

Domingo Rubio gestisce una piccola azienda, 1.4 ettari situati nel comune di Castel San Pietro. La coltura e le vinificazioni sono attente alla qualità, il vino nelle belle annate sa rivervare piacevolezza e discrezione. Sul piano aromatico dà freschezza, un bel frutto rosso accompagnato da fini n0te boisé. È morbido e gioca sul velluto.

Vino degustato: Rubio Riserva

Mauro Ortelli – Corteglia

Mauro Ortelli è una persona di grande discrezione, sempre gentile e di capacità professionali indiscusse.  Il Novi dal Drunpa rispecchia la personalità del produttore, timido nell’affermarsi, puntiglioso nell’esprimersi, preciso sul piano aromatico, equilibrato nella concentrazione e nell’affinamento, molto vellutato nella struttura. Un gran bel merlot che non ha bisogno di mostrare i muscoli per affermarsi.

Vino degustato : Novi dal Drunpa

Pelossi & CO – Pazzallo

I vini di Sasha Pelossi quest’anno hanno fatto il botto, una “trilogia” da ricordare. Una piccola produzione di alto livello iniziata qualche anno fa con l’Agra Riserva, continuata con il Lamone Riserva e terminata con Riva del Tasso. L’Agra Riserva è un vino che ci piace per la sua agilità e il suo nerbo, si riscontra un legno ben dosato e una fresca definizione aromatica. Riva del Tasso (merlot, in prevalenza, con cabernet franc e sauvignon) è una novità anche per noi, un vino di alto profilo che rileva una splendida struttura in cui sono racchiuse sensazioni vellutate, rinfrescate e di lunga persistenza. Il Lamone Riserva si rivela piano piano, ha tensione ed energia che danno sfogo a una ricca materia. Complimenti!

Vini degustati : Agra Riserva – Riva del Tasso – Lamone Riserva

Pian Marnino – Gudo

L’Oro di Gudo era uno dei campioni che avevano stupito gli amici borgognoni durante gli assaggi di Meursault nel novembre scorso. Oggi è meno espansivo ma ha il carattere necessario per emergere con il tempo. Sul piano aromatico emergono fresche note vegetali, un bel frutto rosso accomapagnato dalla dolcezza dell’affinamento. È morbido e strutturato.

Vino degustato: Oro di Gudo

Pizzorin – Sementina

Il Pizzorin di Giancarlo Pestoni ha già saputo dare prova del proprio valore, un vino fatto per favorire l’eleganza e la morbidezza ben sostenuto dalla struttura del millesimo. Fresco e vellutato dimostra qualche leggera sbavatura data dal recentissimo imbottigliamento. Attendiamo con impazienza la degustazione di La Tur (non presente), un vino che oltre all’eleganza del merlot di Sementina associa la spinta e la carica tannica del cabernet sauvignon (30%).

Vino degustato: Pizzorin

Vini Rovio – Rovio

Rovio Riserva (merlot 100%) non è mai stato un vino muscoloso ma privilegia la gentilezza, basta infatti conoscere Gianfranco Chiesa per capire quanto il vino assomigli al suo ideatore. È un vino che nelle degustazioni alla cieca non emergerà mai per la sua ostentazione, ma che nelle nostre case saprà darci grandi piacevolezze. Fresco nella sua definizione aromatica, mai come in quest’annata sa dare energia e vivacità gustativa.

Vino degustato: Rovio Riserva

Tenuta San Giorgio – Cassina d’Agno

I vini di Mike Rudolph sono, in genere, vini di buona concentrazione vinificati in uno stile moderno. L’Arco Tondo, composto da merlot e una piccola percentuale di cabernet franc, conferma con vigore questi concetti. Sul piano aromatico emergono note di frutta nera associato alla dolcezza di un affinamento in legno ben assorbito. In bocca è vivo, potente e allungato, con una lunga persistenza. Ci piace parecchio, anzi tanto…

Vino degustato : Arco Tondo

San Matteo – Cagiallo

Primo approccio con i vini di San Matteo prodotti da Nicoletta e Fernando Cattaneo. Per l’occasione abbiamo volutamente tralasciato gli altri vini proposti, ma non mancherà l’occasione per parlarne, puntando diritto su quello più ambizioso, la Riserva di Ronco. Non ha straordinarie ambizioni ma è buono !, con un’equilibrata struttura, fine sul piano aromatico, tannini maturi e ben estratti e con una bella acidità a dare vigore. Una bella scoperta, un vino gustoso, cosa si vuole di più ?

Vino degustato : Riserva del Ronco

Settemaggio – Monte Carasso

Nicola e Raffaele Marcionetti da alcuni anni investono ogni sforzo sul Vindala, un vino che potremmo descrivere come un “piccolo Amarone”. È ottenuto da uve merlot (minimo 90%) e carminoir a cui è aggiunta una piccola percentuale di marselan, una varietà molto tardiva (raccolta anche a novembre) molto resistente alla surmaturazione e che conferisce la necessaria acidità all’assemblaggio. L’80% delle uve (merlot e carminoir), come per il nobile veneto, sono lasciate ad appassire in locali ventilati fino alla fine del mese di novembre. Il risultato potrebbe spaventarvi, invece vi stupirà, specie in quest’annata. Certo, ha grande ricchezza, avvolgenza e potenza ma è in grado di trovare energia e vigore per completare il lungo percorso. Considerando che non siamo grandi amanti della tipologia vi confessiamo che ci soddisfa molto, …

Vino degustato : Vindala

Trapletti – Coldrerio

Il Culdrée è oramai sinonimo di qualità e costanza da quasi una decina d’anni. Enrico “Ricu” Trapletti è stato uno dei primi a seguire la tecnica del taglio del tralcio che permette agli acini di perdere parte del loro volume, anche se nelle vigne di Coldrerio in annate come il 2009 questo non è necessario. È solido e voluminoso ma scattante e vivo allo stesso tempo, la grana dei tannini è vigorosa e dà finezza alla struttura. Il finale evidenzia piacevoli note fumé e speziate. Un vino promettente che necessità di alcuni anni di affinamento in bottiglia prima di rivelare la sua vera personalità.

Vino degustato: Culdrée

Andrea & Michael Weingartner – Astano

Andrea & Michael Weingartner furono la scoperta dell’annata 2008, i loro vini ci avevano stupito per completezza in un’annata un po’ debole di struttura, quindi attenderci una conferma non era chiedere troppo. Sono vini che uniscono alla giusta maturazione, equilibrio, tannini patinati e un affinamento in piccole botti giudizioso (30% di legno nuovo). Emozione è un merlot in purezza che si distingue per lo “charme” ben supportato da una viva struttura, un vino già in forma in questo momento. Per contro Insieme gode del sostegno di una rilevante percentuale di cabernet franc (40%) che apporta volume e grassenza senza però far mancare tensione e finezza.

I vini degustati : Insieme – Emozione

Christian Zündel – Beride

Christian Zündel ricompare alla presentazione ufficiale dei vini ticinesi dopo alcuni anni d’assenza. Se per molti produttori ticinesi la meta dei sogni sono i vini di Bordeaux, da Christian Zündel è la Borgogna a dare ispirazione e stimoli, consigliandolo di abbandonare le ricche concentrazioni dei primi anni del 2000. Nel Terraferma emerge un fine carattere vegetale (erbe di montagna), un vino pieno e con una struttura tannica di elegante estrazione. Per contro l’Orizzonte è un vino più complesso e che dimostra brillantezza e classe. “Un Merlot di Borgogna”, un complimento che fà brillare gli occhi a Christian Zündel.

Vini degustati : Terraferma – Orizzonte

Con oltre 50 assaggi, ci scusiamo con i produttori che non abbiamo potuto incontrare, abbiamo potuto avere una panoramica chiara sulle ottime prospettive dell’annata, conferme che solo il tempo sarà in grado di darci. I vini rappresentano con coerenza un alto grado di omogeneità su tutto il territorio. Possiamo affermare che i merlot in purezza (senza concentrazioni) riescono ad esprimere una bellissima eleganza, data da tannini suadenti e una brillante freschezza. Per contro gli eventuali appassimenti o le aggiunte di altri vitigni rienscono a contribuire maggiore volume e forza, tutto nel pieno rispetto dell’equilibrio.

Ora non dobbiamo fare l’errore di tuffarci troppo velocemente su queste belle bottiglie, concedendo loro il tempo di affinarsi e completare l’evoluzione richiesta. Il prossimo incontro con gran parte di loro sarà programmato per domenica 20 novembre a Meursault dove gli stessi fortunati della scorsa edizione avranno il privilegio di scoprirne l’evoluzione.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. alessandro ha detto:

    Il merlot del 2009 che ho degustato a Lugano è, in assoluto, il primo rosso del 2009 che ho provato. In generale non ne ho avuto una buona impressione. Non ho assaggiato i vini di tutti i produttori commentati da Stefano & Giorgio, ma una buona parte sì. Per lo più mi sono sembrati vini già molto avanti, da lasciare perplessi quanto alla potenzialità di evoluzione fra due o tre anni, tanto morbidi da sembrare privi di nerbo. La sensazione che ne ho ricavato è di uve raccolte surmature con un risultato che tende all’amarone dei tempi più recenti, quello, per intenderci, buono per i gusti che prevalgono negli Stati Uniti, ma non giustificato, per il nostro merlot, dalle mire di esportazione verso quel Paese nutrite dai produttori dell’illustre vino veneto. Per fortuna ci sono delle eccezioni, una fra tutte quella dei fratelli Meroni che hanno presentato dei vini che lasciano presagire un buon invecchiamento con la curiosità di verificarne nel tempo e sul campo (degli assaggi) l’evoluzione.

    1. Stefano & Giorgio ha detto:

      Ci sembra Alessandro che siamo di avviso diametralmente opposto, però bello anche questo. Per quanto riguarda le saurmaturazioni e l’affinamento in legno “erano” timori presenti in noi prima della degustazione ma svaniti dopo gli assaggi. Certo i vini sono ricchi e vellutati ma niente sopra le righe, anzi …
      È vero che alcuni vini sono già buoni oggi ma questo è per forza un fattore negativo ? Per quello che riguarda il potenziale d’invecchiamento è troppo presto per dare un giudizio, probabilemnte non avranno le capacità dei 2005 ma perchè non farci sorprendere ?
      Per quello che riguarda il gusto USA, se non ci lamentiamo noi amanti della Borgogna …

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