Cécile Tremblay a Vosne-Romanée

Sono bastati meno di una decina d’anni a Cécile Tremblay per trovare spazio tra i più promettenti vignaioli della nuova generazione, cioè i giovani produttori che daranno continuità alla grande tradizione della Borgogna. Fino a un paio d’anni fa, mai avevamo sentito parlare di lei. I primi cenniquesta volta non provengono direttamente dalla Côte ma bensì dall’Italia, grazie a Giancarlo Marino che ci ha parlato in termini molto positivi di questa giovane di Vosne-Romanée.

” Nel 2006 sono stato a visitare Cecile Tremblay, che all’epoca vinificava a sud di Beaune insieme a Roblet-Monnot. Non ricordo dove, ma avevo letto qualcosa di questa giovanissima produttrice che dalla annata 2003 aveva ripreso in mano le vigne di famiglia, fino ad allora date in affitto e aveva iniziato la propria strada. Mi fece provare i 2004 in bottiglia e i 2005 ancora in botte, e mi colpì particolarmente. Da allora i miglioramenti sono stati continui, anno dopo anno la mano diviene più sicura, evidentemente non sono più il solo a esprimere giudizi entusiastici su questa produttrice. Ovviamente solo il tempo ci dirà se è vera gloria, ma le premesse ci sono tutte. Echezeaux, Chapelle Chambertin, Vosne Romanee Beaux Monts e Rouge du Dessous, Chambolle Musigny Feusselottes, village su Morey St. Denis, Chambolle Musigny, Vosne Romanee e Nuits St. Georges, e per finire un semplice ma delizioso Bourgogne (da vigne su Vosne e Chambolle). ” 

Vini & denominazioni

I suggerimenti di Giancarlo e le conferme da parte di altri hanno sollecitato la nostra curiosità fino a volerla conoscere in un incontro fissato au Caveau du Chapître a Gevrey-Chambertin dove ha sede la cantina, mentre la sede amministrativa è a Vosne-Romanée. Ci riceve in compagna dell’inseparabile cane, l’impatto è accogliente e gioviale, una breve presentazione, la storia aziendale, la descrizione delle denominazioni, … tutte racchiuse nel video già presentato. La produzione vinicola poggia su 4 ettari dei 7 di proprietà della famiglia (il rimanente è probabilmente dato in affido ad altri vignerons) suddivisi in ben 11 denominazioni fatto che ben riflette il carattere della frammentazione delle vigne della Côte d’Or. L’approccio alla degustazione è serio e professionale, Cécile ha preparato un anteprima 2010, campioni già assemblati da più botti.

Morey-Saint Denis “Très Girard” 2010

Si tratta di circa mezzo ettaro situato nell’omonimo lieu-dits, una parcella in zona comunale con vigne di una trentina d’anni esposte verso est, sud-est. La maturazione del vino dura 18 mesi con una proporzione del 35% di legno nuovo. Al naso ha una nitida percezione aromatica con note di polpa fresca di frutta rossa in primo piano. S’impone per una bocca tenera e avvolgente, grazie a tannini dolci la struttura si sviluppa con eleganza ma allo stesso tempo viva e di lunga persistenza. La chiusura evidenzia una piacevole ed equilibrata componente aromatica.

Vosne-Romanée “Vieilles Vignes” 2011

Les Communes e Les Jacquines sono le parcelle che danno nascita a questo vino, la loro superficie totale è di circa mezzo ettaro con ceppi di circa 45 anni di età, l’esposizione è sud-est; la proporzione di legno nuovo non supera in genere il 25%. È ancora marcato dalla maturazione in legno anche se questo è di nobile fattura e non avrà difficoltà a cedere il passo al vero carattere del vino. Anche se in questa fase é ancora chiuso non abbiamo difficoltà a percepirne il fondo, la complessità e l’eleganza. Racchiude una equilibrata materia, una bella forza, una texture vellutata e una viva acidità, la lunghezza non fa mancare il sostegno al finale. Un gran bel villaggio.

Chambolle-Musigny 1er cru Les Feusselottes 2010

Les Feusselottes si ritrovano nella parte centrale della zona 1er cru di Chambolle, la parcella di Cécile Tremblay copre circa mezzo ettaro con vigne di 50 anni di età e un’esposizione est, sud-est. In questa zona le notti sono fresche e le giornate molto calde, un carattere micro-climatico che determina una differenza di maturazione di una settimana tra la parte bassa e quella alta della parcella. È un vino seduttore che esterna una bellissima definizione aromatica, la dolcezza del legno, note fumé e di graffite, … In bocca è stupendo con un frutto croccante, la struttura è fitta, la grana fine, l’acidità ne modella la sua forma rendendolo affusolato. La personalità del suo finale è molto persistente e ne esalta il frutto e il carattere gessoso.

Vosne-Romanée 1er cru Les Rouges du Dessus 2010

Les Rouges du Dessus si trovano nella parte più alta di Flagey, proprio al di sopra di Échezeaux. Queste vigne confermano la complessità della Borgogna a livello di “appelations”, infatti la parcella “du Bas” fa parte della denominazione Échezeaux Grand Cru mentre quella “du Dessus” è classificata 1er cru. È vinificato separatamente solo dal 2008 mentre in precedenza concorreva alla formazione di Vosne-Romanée VV. Là in alto le vigne si trovano sulla roccia, le correnti e i terreni sono freddi, caratteristiche che si riflettono nella personalità del vino, salato, austero, snello con una rigida spina dorsale; afferma tannini compatti e decisi, buona è la maturità del frutto mentre una viva freschezza accompagna la degustazione.

Vosne-Romanée 1er cru Les Beaux Monts 2010

Les Beaumonts si sviluppano nella parte più alta del comune e si dividono tra Vosne e Flagey, la piccola vigna di Cécile ha ceppi di 75 anni e produce solamente due pièces. Un vino vivo e fresco con una silhouette slanciata e una trama tannica sottile, è ancora sotto l’influsso dell’elevazione in legno una sfumatura che possiamo definita nobile. Gran bel vino.

Echezeaux du Dessus 2010

La piccola parcella di Cécile Tremblay si trova nella parte bassa dell’esteso Grand Cru, sono vigne di media età (40 anni), esposte verso est. Sono prodotte solo tre pièce con un’incidenza di legno nuovo del 70%. Questo 2010 al primo approccio è chiuso ma con l’ossigeno presenta un frutto croccante, ha forza e incisività, la trama tannica è come al solito vellutata. Il finale è lungo, cristallino e decisamente sapido. Molto buono.

Chapelle-Chambertin 2010

Chapelle-Chambertin soffre la notorietà di Clos de Bèze e Chambertin anche se le maggiori espressioni ci offrono vini di grande pregio. È separato da Chambertin-Clos de Bèze solo dalla Route des Grands Crus e trae il proprio nome dall’esistenza di una cappella più volte costruita e distrutta nel corso dei secoli, distrutta definitivamente dopo la Rivoluzione Francese. L’esposizione è perfettamente verso est, le pendenze sono deboli ma sufficiente per ottenere un drenaggio ideale. La parcella in questione è situata nella frazione detta Gesmeaux, la zona più a nord, le vigne hanno un’età di 50 anni. Il vino gioca su immediate complessità, fumé, spezie orientali, amarena, liquirizia, … in bocca conferma le complessità e una trama molto ben gestita. Ci piace molto.

Conclusione: Aveva proprio ragione Giancarlo Marino nel suggerirci Cécile Tremblay, l’incontro ha infatti confermato la continua crescita di questa giovane viticoltrice. Tutti i vini sono uniti da uno “stile” molto pulito nell’espressione aromatica, quasi balsamica, sensazioni amplificate dalla dolcezza del legno (per nulla invadente) e da sfumature di spezie orientali. L’annata 2010 ha esternato un frutto di equilibrata maturazione e la capacità di estrarre tannini di fine tessitura. L’impronta territoriale emerge con buone capacità anche se ci sembra che lo stile del produttore prenda leggermente il sopravvento. Siamo sicuri che di Cécile Tremblay ne sentiremo ancora parlare nei prossimi anni.

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