Sassi Grossi e Riflessi d’Epoca 2010 sotto i riflettori

Fredy De Martin è l’enologo ticinese più conosciuto in Svizzera, l’artefice del successo dei vini della premiata coppia Gialdi & Brivio. La stima reciproca ha portato ad originali incontri che ci hanno permesso di approfondire nei dettagli il carattere di due tra i vini ticinesi più reputati: il Sassi Grossi di Feliciano Gialdi e il Riflessi d’Epoca di Guido Brivio. Una serata tra i meot 2010 del Mendrisiotto e delle vallate dell’Alto Ticino. Una degustazione importate per la nostra crescita, che ha permesso di tastare il polso alle singole zone prima dell’assemblaggio definitivo che avverrà solo nell’estate 2012.

LA DEGUSTAZIONE 

La degustazione

Si è svolta a Mendrisio prezzo la sede delle due aziende, i campioni sono stati appositamente preparati il 30 maggio 2011.

Riflessi d’Epoca  2010 (merlot del Mendrisiotto)

1- Merlot di Castel San Pietro
Barrique nuove: 100% dal 12/2010 – malolattica: in barrique – travasi: 1/2011 e 5/2011.

Ha un naso denso e maturo, con una bella aromaticità e sfumature boisé. Bocca avvolgente e generosa, quasi accarezzevole manca un po’ di sprint finale.

2 – Merlot di Novazzano
Barrique nuove: 100% dal 1/2011 – malolattica: in inox – travasi: 5/2011.

Al naso è intenso e con una sensazione di maggiore freschezza, sfumature vegetali e medicinali. In bocca è lineare con una bella sensazione di fluidità. Ha una texture vellutata ed intensa, un finale che lascia una bella salivazione e una connotazione minerale. Veramente buona questa partita.

3 – Merlot di Rancate
Barrique nuove: 100% dal 12/2010 – malolattica: in inox – travasi: 5/2011.

Si riconoscono note di frutta nera, speziate e fumé. Ha grande energia e generosità; l’attacco è succoso e potente, sviluppandosi in profondità con vigore. Chiude persistente con note di ciliegia e bella sapidità.

4 – Merlot vigne di 30 anni di Rancate, Pedrinate e Novazzano
Barrique nuove: 100% dal 1/2011 – travasi: 5/2011.

È un vino ricco e vigoroso all stesso tempo, trova un buon equilibrio tra corpo e acidità, ma chiude un po’ al ribasso.

Sassi Grossi 2010 (merlot delle 3 Valli)

1 – Merlot di Biasca
Barrique nuove: 100% dal 12/2010 – travasi: nessuno.

Il colore è impenetrabile. Al naso emergono sfumature di frutta nera, china e speziate. L’attacco è anpio e grasso, i tannini sono fini, talmente generoso che sembra manchi un po’ di brillantezza.

2 – Merlot di Biasca
Barrique nuove: 100% dal 1/2011 – travasi: nessuno – ripasso sulle bucce del 36.

Straordinario per forza e vigore, è concentrato ma con una grande capacità di allungarsi con forza. Ha una lunghissima persistenza. Sarà la spina dorsale del vino.

3 – Merlot di Biasca 
Barrique nuove: 100% dal 12/2010 – assemblaggio di 4 barriques prima del travaso in inox.

Il mancato travaso genera un vino feccioso, potremo definirlo sabbioso. Offre un buon equilibrio tra alcol, concentrazione e acidità. Chiude con ritorni di frutta nera, tostato e amaricante; buona la lunghezza.

4 – Merlot di Biasca
Barrique nuove: 100% dal 12/2010 – assemblaggio di 27 barriques dopo il travaso in inox.

Più pulito sia visivamente sia aromaticamente. Ha slancio, intensità e profondità con una ricca struttura.

5 – Merlot di Biasca
Barrique nuove: 100% dal 1/2011 – travasi: 5/2011.

Ha una gran bella forza, una viva tensione e una forma affusolata; i tannini sono intensi e maturi. La persistenza è lunga.

6 – Merlot di Giornico vecchi ceppi
Barrique nuove: 100% dal 1/2011- malolattica: in barrique – travasi: 4/2011.

Il naso è intenso e fresco: mentolato, speziato e buccia d’arancia. Che carica ed energia ! Ha una solida spina dorsale, è teso e profondo. Dà brio a un finale decisamente sapido. Super, piace già così.

7 – Merlot di Giornico
Barrique nuove: 100% dal 1/2011 – malolattica: in inox – travasi: nessuno.

Al primo naso è poco invitante con note di riduzione evidenti, è scomposto anche in bocca. Basta una violenta ossigenazione per aprirsi e ripulirsi. È maturo, un corpo concentrato sostenuto e rivitalizzato da una bella acidità; un gran potenziale. Speziato e fumé. Sarà una delle basi di un vino eccellente.

Un’annata che fa ben sperare, oseremo dire che il 2010 nella zona dell’Alto Ticino darà vini di grande spessore, “à suivre” …

Mini verticale di Vigna d’Antan e Dogaia di Guido Brivio: 2001, 2003, 2004 e 2005

Sono vini che rappresentano le seconde linee dell’azienda mendrisiense. Vigna D’Antan è un assemblaggio tra merlot (65%), cabernet franc (23%) e sauvignon (11%). Dogaia, tra gamaret (60%), in incrocio tra gamay e geichensteiner, e merlot (40%).

La prima serie pronta alla degustazion

Vigna d’Antan

2001 : il colore è granato, il bouquet è giustamente evoluto: note di sottobosco, foglie secche, erbe di montagna, radici. Ha ancora una bella presenza all’attacco, tannini morbidi e un finale elegante non di grande persistenza. Una buona prova.

2003 : al naso è solare e dolce nel frutto, emergono note di terra e foglia di pomodoro. In bocca è ricco e generoso, poi cade senza lasciare particolari soddisfazioni.

2004 : chi ha ancora bottiglie in cantina è meglio che si affretti … Gli aromi sono selvaggi (cuoio, pellame), è terroso, con note di sotto bosco e frutta nera. L’acidità vivacizza la prima parte della bocca ma poi svanisce in una struttura sottile.

2005 : equilibrato, fruttato e speziato. Ha una struttura elegante e un finale piacevole con tannini maturi e fini. Buona la persistenza e la qualità del retrogusto.

Dogaia

2001 : speziato, terroso, cuoio, fiori secchi e frutta nera. L’impianto aromatico si sviluppa con sufficiente qualità e piacevolezza. In bocca è ancora presente con un carattere tannico evidente e che dubitiamo, perderà. Un’equilibrata acidità dà vita a un finale di buona lunghezza.

2003 : ha già dato ! Ha un frutto surmaturo ed è speziato, risalta una componente alcolica rilevante e manca di brillantezza ed equilibrio.

2004 : Più velato all’occhio, ricorda la frutta nera, il caffè e le note tostate. Ricco e morbido grazie alla componente alcolica, ha una buona acidità che apporta freschezza. Da bere.

2005 : Anche in questo caso l’annata 2005 si rileva come quella di maggior pregio. Dà piacevoli complessità, è morbido e con tannini di qualità; spinge con vigore dando vivacità a una buona struttura.

Un ringraziamento a Fredy e ai due proprietari Feliciano Gialdi e Guido Brivio per la  fiducia che sempre ci  accordano.

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